I commenti dei professori…
Il professor Pippolini:
“Raccogliere la sfida di progettare azioni didattiche che costruissero un forte legame tra la musica e la matematica è stato il primo passo per cominciare un viaggio entusiasmante con le nostre studentesse e i nostri studenti.
Costruire ponti tra discipline cercando di favorire un approccio profondamente argomentativo è stato il volano che ci ha permesso di cominciare a scalfire quel muro di diffidenza che accompagna la didattica della matematica.
Riuscire a costruire legami professionali forti tra colleghi è stato un elemento che ha favorito la nostra crescita personale non solo come insegnanti, preparando un terreno fertile per il confronto e la sintesi di strategie nuove.
Ma soprattutto la risposta delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi è stata sorprendente, dimostrando ancora una volta che non ci sono obiettivi troppo difficili da raggiungere se la strada viene percorsa assieme con passione, veder cominciare crescere un paio di ali che un giorno permetterà loro di volare è uno dei regali più belli che oggi abbiamo ricevuto”.
Il professor Sciarra:
“Il Progetto Pitagora è stato un’occasione per sperimentare metodologie didattiche di scoperta-indagine attraverso cui, in classe, abbiamo potuto “toccare con mano” la profonda relazione che c’è tra la musica e la scienza, mediante l’ascolto delle caratteristiche dei suoni e delle relazioni tra essi. Da questo percorso ho avuto conferma di come la possibilità di seguire percorsi multidisciplinari permetta di sviluppare competenze più profonde in tutte le discipline coinvolte.
Definirei inoltre preziosi i momenti di condivisione e scambio di idee tra docenti nelle fasi di progettazione ed entusiasmanti i laboratori a classi unite, che ci hanno visto protagonisti di veri e propri ping-pong di conoscenze che hanno certamente catturato l’attenzione e l’interesse dei ragazzi in una maniera inedita”.
Il professor Di Cencio:
“La giornata di oggi è il coronamento non solo di un progetto, ma anche di una idea, quella che una didattica diversa è possibile. Una didattica che esca fuori dal comune, che coinvolga gli studenti come primi protagonisti del proprio apprendimento, che li porti dove mai avrebbero immaginato di arrivare, che ne siano consapevoli oppure no. Le studentesse e gli studenti, ma anche noi professori e professoresse, si sono lasciati affascinare dal nostro studio congiunto di matematica e musica, al punto tale da dimenticare orari e campanelle, classi e aule. Tutti insieme hanno fatto un viaggio nuovo e che non scorderanno. Oggi è stata una giornata memorabile”.
AnnunziataPiccolo